#Manifest & #Instagramerslameziaterme – A caccia di memoria

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Nata nel 2012, la community Instagramers Lamezia Terme riunisce un gruppo di giovani lametini che, appassionati della loro città e di Instagram , hanno dato vita a una serie di iniziative orientate a far conoscere attraverso le foto condivise sul social network luoghi, eventi e manifestazioni della nostra città. Attraverso l’organizzazione di contest fotografici, mostre espositive, Instawalk e Instameet, gli igers lametini hanno trasformato la loro passione in una vera e propria attività di promozione culturale del territorio e in un’esperienza di aggregazione e socializzazione per tanti giovani della città.
Breve resoconto delle sensazioni vissute ieri pomeriggio presso il Centro Storico di Sambiase. In occasione dell’11º Worldwide Instameet, ci siamo incontrati insieme ai ragazzi di Instagramers Lamezia Terme, (vincitori del Premio Italive2014) insieme ai quali abbiamo avuto il piacere di visitare il Museo della Tessitura e l’Ecomuseo della Memoria.

La memoria è più forte di qualsiasi altra cosa. La memoria che in qualche modo ha a che fare con la coscienza, rimane, non se ne va! Possono succedere tante cose, nel tempo, e possono succedersi generazioni e generazioni, qui, tra queste strade dove regnano sanpietrini, e dove le coperte ,come diceva Costabile, continuano a mostrarsi sui balconi.
Qui la gente ha memoria sotto la pelle.
Il Museo della Memoria e della Tessitura è una struttura situata poco più sotto la Chiesa Matrice. Siamo nel Centro Storico di Sambiase. Quando torno in questo posto dimentico, per un attimo, di essere di questa città, inizio a fare un viaggio con gli occhi, col cuore, e inizio a perdermi tra i vicoli, inizio a sentire voci, e gatti rincorrersi come ad indicarmi la via al di là della quale c’è forse qualcos’altro, ancora, da vedere. Un attimo dopo, il suono di una campana, e un cielo che vuole a tutti i costi uscir sereno fra qualche minuto. Dimentico di esser di questa città perché va via il qualunquismo dei miei coetanei, il campanilismo, di chi fa distinzioni fra Nicastro e Sambiase, e S. Eufemia? Dimentico per poi riaffermare con forza che Lamezia Terme è una città della provincia di CZ ed è formata da Nicastro, Sambiase e S. Eufemia. E allora cosa faccio?10376857_1562185490697047_5171787060315181084_n
Vengo qui, io che abito a Nicastro, vengo qui a Sambiase, ad assorbire tutta la bellezza. E ci torno. Ci torno oggi, e ci torno domani. Così, magari qualche mio coetaneo, di Sambiase , la prossima volta mi propone di visitare insieme il centro storico di Nicastro. Ed io ci vado. La verità è che mi piace pensare che la bellezza salverà il mondo, nonostante i sorrisi che susciterò ai lettori dopo questa mia affermazione, mi piace pensarlo perché credo che di fronte la bellezza niente e nessuno potrà dichiararsi vincente!
Non serve il discorso da premio oscar di fronte la bellezza dello sguardo di un ragazzino che cerca di afferrare un’immagine che gli si mostra per la prima volta. E un silenzio. Non una preghiera ma poesia. La freschezza di un gruppo di ragazzi che presi dalla voglia di conoscere e di mettersi in gioco, emana positività, creatività, non ha eguali.
La Memoria spezza le cose inutili che poi si dissolvono. La Memoria ricompone e crea magia. Non fermiamoci. Continuiamo a guardarci intorno. La poesia non può stare “altrove”.

Valeria D’Agostino

Passeggiare un pomeriggio nel Centro Storico di Sambiase e il vento che soffia forte sui raggi di un sole ancora troppo tiepido per imporre il suo calore alla Terra.
Guardarsi intorno, vicoli stretti, case pietrose, la Via del Poeta, Franco Costabile, la sua abitazione e pensare che stai poggiando i piedi nel luoghi della sua infanzia, e chissà di quanti altri bambini nati e cresciuti in questo angolo di mondo, diverso ed uguale a tanti altri posti, uguale e diverso  dal tutto entro cui è racchiuso e di cui è un pezzo di Storia, in una intersezione di dipendenza reciproca.
Una palla che rimbalza, un nonna alla finestra chiama il nipotino, è ora di pranzo – ma passato il mezzodì è di nuovo in strada – fino a sera, fino al tramonto, aspetta il papà contadino che torna dei campi.10403481_1562185800697016_7514160382302961398_n
Storia, divulgata dall’anima di un poeta, di quei poeti che rendono eterni i pensieri.
Il vento continua a soffiare tra le “vinelle” e i capelli, c’è chi scatta foto, chi prende appunti, chi osserva in silenzio, chi pone domande al prof. Zaffina, che risponde e racconta, ha una “casa-museo”, “La casa della memoria” che quando ci entra , dice Zaffina : “Qua rido io”, e in un pomeriggio ventoso un po’ ridiamo anche tutti noi.
Entrare nella Casa della Memoria è un po’ come trovarsi in una dimensione 3D ambientata nel passato, utensili da lavoro, per tempo libero, per la casa e per la cucina, vestiti e scarpe, quadri, foto, libri, insegne comunali, letti, culle, scarpette, televisioni, oggetti di ogni tipo e genere, pazientemente trovati e conservati dal professore, una foto entro cui puoi camminare, muoverti e toccare.
È una casa come le nostre case, c’è la cucina, la camera da letto e anche il magazzino, solo che di tutti gli oggetti, utensili, di tutto ciò che c’è in quella casa, tu hai la versione moderna, più comoda, meno pesante, più utile, più… Menti, mani, ingegni, chissà quante persone prima di me, di te, di noi per arrivare ad oggi e poi a domani.

Rossana Perri

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Siamo una processione
“processione laica”
– qualcuno ironizza
una “processione artistica”
– qualcun altro esagera
ma importa poi
così tanto?

Io credo
che abbiamo percorso
le antiche vie dei nostri padri
dei nostri nonni
a Sambiase
– ieri
sotto lo stendardo
della curiosità

È una curiosità che
agli occhi di taluni
può sembrar disordine
ma in realtà si tratta
del raggruppamento più ordinato
di consapevolezze e idee
mischiate tra loro con leggerezza

Che?! Non c’era forse
la tradizione più benevola
dei Mastri
nei nostri manierati giochi semantici,
nelle nostre scherzose diatribe
sul dialetto?

Non sorridevamo abbastanza
– forse
passando ancora una volta
sotto quella casa?

Io non credo
di non esser riuscito
a far sorridere
le vecchie mura
anche solo per la mia
– ancora presente
ignoranza in materia.

Ragazzi così dobbiamo continuare.
Su questo cammino che puzza di vecchio
deve starci il nostro futuro.

Domenico D’Agostino

 

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