Ti porto sulla Luna.

23.Febbraio 2015 – Ore 00.09

“M
I

M
A
N
C
H
I.”

“Tu da morire.”

La nostra conversazione per sms inizia così.

E continua:
“Che fai? – Stai bene? – Mi sembri strana..mmm..”
“Sono solo un po’ stanca.”
“Sei sicura?”
“Sì, davvero..” – anche se non ti credo ti chiedo:
“E per il resto?”
e per la prima volta non rispondi: “Per il resto tutto bene”, ma: “Avrei solo bisogno di scaricare un po’ la tensione…”
“Ti porto dove vuoi. Scegli tu. Dove vuoi andare?”
“Sulla Luna!” mi rispondi tu.
E se mi dai un po’ di tempo io ti ci porto davvero, sulla Luna. Ti porto dove vuoi, anche se posso solo inventare come sia un posto e raccontartelo. Prepara lo zaino nella tua mente e fermati, non c’è bisogno di andare troppo lontano, perché se chiudi gli occhi stretti, io sono lì e tu sei ancora qui con me.
“Io porto un foglio ed una penna, e tu?”
“Io porto la Sambuca!”
“Puoi portare ciò che vuoi, tanto andiamo a piedi.”
E tu: “Fino alla Luna, a piedi?!”
E chi te lo vieta? Possiamo anche nuotare e arrivarci; ad esempio, se facciamo il bagno a mare, di notte, e raggiungiamo a nuoto il riflesso nell’acqua, fra paura e adrenalina, ci fermiamo proprio lì, dentro quello specchio, visto come è facile? Ci siamo arrivate nuotando.
Perché fra noi due e la Luna c’è un millimetro appena, o se preferisci tutto il tempo di una vita, perché questo è lo spazio che mi lega a te per sempre, è il per sempre il tempo che ho riservato per te.
Così, quando sei partita, mi è rimasto addosso solo il profumo della pioggia; allora io ora ti faccio un regalo e ti porto altrove, ti porto dovunque, basta solo che tu chieda.
Sbarchiamo sulla Luna, in bici come nella locandina di E.T., a nuoto, a piedi; non ci sono i crateri, ma solo fontane di marmo di Carrara con le monetine dei turisti sognatori come noi; la Luna in realtà è verde, e quando camminiamo si alza la nebbia che usano i prestigiatori per sparire, così ci annebbiano un attimo i pensieri e, trovandoci sempre una accanto all’altra, ricordo che vivere è con te. Sulla Luna esistono ancora le mezze stagioni, il tempo scorre lento, si suona sempre e il più grande strumento è il vento; è quasi sempre come una sera d’estate, quando si vede ancora bene e non fa più eccessivamente caldo, ma quasi c’è la necessità di mettere un maglioncino. E scopriamo che la Luna ha luce propria, ma si beffa del mondo e si mostra spenta. E tu sei per me la Luce, come il tuo nome suggerisce; Luce come la Luna per la notte.

Un giorno mi hai detto: “E se dovessi farmi un regalo?! Non voglio regali da te..”
E io, invece, per regalo, ti porto sulla Luna.

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