Le Cinque e ZeroTre

Sono le 5.03.
Morfeo e Apollo hanno litigato. Il primo è andato via, così per me è iniziata l’alba di un nuovo giorno già da così presto.
Ti penso, ma non so perché il mio pensiero volge improvvisamente a te. Forse perché
mi manchi.
Penso che fino a qualche settimana/mese fa eravamo praticamente inseparabili.
Sapevo tutto di te: i tuoi orari, i tuoi impegni.
Condividevamo tutto: dal gatto nelle posizioni più assurde, al tuo fare shopping, agli esami, al tempo o al niente che con te aveva valore di tutto.
Poi hai iniziato a mancarmi.
Forse perché la vita avvicina e poi allontana per una qualche ragione o forse perché non sono stato abile a tenerti stretta.
Ma sento che manchi forte e questo significa solo una cosa: che il bene che ti voglio è sincero ed è immensamente grande.

Penso che dovrei scriverti. O chiamarti.
Ma sono anche un vigliacco, in fondo. Cosa avrei da dirti dopo così tanto tempo, se non che ti voglio bene e che mi manchi?
Anche perché, forse, sono solo io a sentire questa assenza.
La scrivo, perché forse è la cosa che mi riesce meglio. E la scrivo a me stesso, perché in qualche modo devo buttarlo fuori, questo pensiero.

Mi manchi.
E so che la mancanza è come un ricordo dovuto ad abitudini perdute.
C’è chi dice che le abitudini siano la fine delle relazioni: però a me manca il tuo buongiorno, il tuo tesoro mio, la tua buonanotte e il tuo “a domani!”.
Mi manchi tu. In tutte le forme, in tutti i momenti.

Ti voglio bene.

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Robert Tarzia – © All Rights are Reserved

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